31.7.08

“Vive Sainte Sara!”



Latcho drom a tutti noi!

Curiosità
LATCHO DROM è un film/documentario di Toni Gatlif in cui ritrovare anche le celebrazioni in onore di Santa Sarah.
Latcho Drom è un film musicale che traccia le tappe di un viaggio storico: quello dei zingari dall’India fino all’Egitto. (...)
“Ho voluto fare un film -dice Tony Gatlif- di cui i Rom potessero essere fieri e non esibire la loro miseria. Ho voluto alzare un inno al popolo che amo anche perché i Rom, continuamente emarginati dagli altri, sentono il bisogno di essere rispettati, anche solamente un poco.” In lingua romanés Latcho Drom significa Buon viaggio. E’ quello che il regista augura agli zingari di tutto il mondo.

Toni Gatlif
Nato ad Algeri nel 1948. Dalle sue origini in parte algerine e in parte tzigane ha tratto ispirazione per molti dei suoi film. La Terre au Ventre (1978) riguarda la guerra in Algeria. Les Princes (1982) parla invece dell'altra sua "metà" del'anima, quella zingaresca. Occhio appassionato e attento agli emarginati: La rue du Départ (1985), Pleure pas My Love (1988), con Fanny Ardant, storia di una drammatica passione vissuta ai margini del mondo del cinema. Dopo Gaspard et Robinson nel 1990, Gatlif ha dedicato due anni a Latcho Drom, vincitore di molti premi, dedicato alla cultura Rom nel mondo letta attraverso la musica e la danza.

30.7.08

Latcho Drom


Solitamente odio fare progetti, ma in questo caso, non so voi, forse io so dove sarò fra circa un anno...

Francia - Saintes Maries de la Mer (06.6.2005)
Viva Santa Sara
di Paola Rivetti

Ogni anno il popolo nomade si ritrova per festeggiare la santa più amata dalla gente del viaggio.
Saintes Maries de la Mer, città meridionale della Francia, si colora di musica e danze gitane ogni maggio in onore della santa più amata dalla gente del viaggio, Santa Sara.
Nel piccolo comune così si materializza l’incubo dell’uomo metropolitano moderno, cittadino e possidente: ci sono solo “zingari”. 
Questa festa ha perciò il grande merito di mostrare il volto aperto del popolo del viaggio,normalmente invece chiuso ed obbediente a norme ferree: la netta separazione che vige tra gli appartenenti alle varie famiglie “nomadi” e i Gagè, gli stranieri, qui si dissolve, e tutti sembrano pensare solo a divertirsi e festeggiare. 

Rom, Sinti, Gitanos e Manouches arrivano da tutta Europa, armati di chitarre e violini per rendere omaggio a questa santa, che si narra arrivò con una piccola imbarcazione dalla Giudea nell’anno 40 d.C. Era la serva di Maria Salomè e Maria Giacobbe ed è chiamata Sara “la Kali”, ovvero la Nera, la cui santità non è però mai stata riconosciuta dalla Chiesa di Roma
Tuttavia, esistono molte altre leggende e tradizioni sulla sua origine. 
Una versione, accreditata dalla tradizione rom, narra che Sara fosse una gitana residente in Provenza, che salvò le due Marie da una tempesta. Si dice anche che fosse un’abbadessa egiziana che arrivò in Camargue dalla Libia. Quello che è sicuro, è che Santa Sara è un enigma storico difficile da risolvere. 

La processione.
Il 24 di maggio la statua di Santa Sara viene portata in mare da una processione composta da cantori, ballerini e gente a cavallo.
Sulla spiaggia la attendono moltissimi fedeli che intonano canti e danzano nell’attesa.
La statua della santa è preceduta da uomini a cavallo, dai musicisti, e da una piccola autovettura che diffonde tramite un altoparlante la storia di Santa Chiara e la storia delle persecuzioni contro il popolo Rom, dalla barbarie nazista all’emarginazione sociale che questi vivono nelle moderne metropoli. Appena arriva sulla spiaggia, una calca di persone la segue in acqua, cantando “Vive Sainte Sara!”, e cercando di toccarne le vesti per ricevere fortuna e grazia.
La santa viene poi portata nella cripta della chiesa cittadina, dove centinaia di candele sono accese e dove i bambini vengono presentati alla santa.
Questa è infatti anche l’occasione per battezzarli.
Una grande quantità di persone tiene nelle mani una candela, a testimoniare la loro fervente devozione. 

La festa.
La cosa che colpisce maggiormente è la festa che segue la celebrazione religiosa. Prosegue fino a tardissima notte e coinvolge tutti con canti e balli.
Numerosissimi sono i Gitanos spagnoli e i Manouches francesi. Arrivano in molti però anche dal nord e dall’est Europa.
Per le strade di Saintes Maries la festa imperversa.
Il giorno seguente, il 25 maggio, si celebrano le due Marie, Maria Giacobbe e Maria Salomè, che secondo la tradizione erano le padrone della schiava nera Sara.
Quest’ultima celebrazione è seguita anche dai cittadini francesi della municipalità, che insieme ai Rom accompagnano in processione le due Sante.
Quello che più piacevole resta nella memoria di quei giorni è il clima di reciproca tolleranza ed integrazione, realizzata attraverso la musica e il rispetto delle differenze.

Su Santa Sarah...
Sarah-la-Kali (Sara la nera) ricorda senza dubbio la divinità indiana Kali (Bhadrakali, Uma, Durga, e Syama) (Fonseca, 1995, 106-107). Questo nome concorda con l’ipotesi dell’origine indiana della comunità Rom che giunsero in Francia verso il IX secolo. La Santa rappresenta una manifestazione sincretistica e cristianizzata della dea Kali. Durga, altro nome di Kali, dea della creazione, della malattia e della morte, rappresentata con il volto nero, durante un rito annuale in India viene immersa nella acque e poi fatta emergere. 
Sara la nera ricorda altresì il culto alla Vergine Nera, con cui è evidentemente confusa. 

Info. su luoghi, miti&tradizioni:
www.inviaggionelmondo.it/SAINTES_MARIES.htm
www.saintesmaries.com/

28.7.08

...tornata?

“Non più Odissea con un’Itaca che fa di ogni luogo una semplice tappa sulla via del ritorno, ma Odissea come ripresa del viaggio, secondo la profezia di Tiresia, per cui è il letto scavato nell’ulivo in cui è stata edificata la reggia a diventare una tappa del successivo andare”. 
Umberto Galimberti

desideri, ricordi&kure

certi ricordi e certi desideri "abbisognano" di kure e io c'ho la mia...



Io so' De Chirico
dico in senso simbolico
c'ho un controllo diabolico
quasi artistico
del mio stato psicofisico
e se hai capito, mo' traducilo


P.S. Quest'uomo riesce persino a farmi riconciliare con la mia città (Roma)

io so' de legno
e
sembro muto e sordo
ma le tue parole, sta' tranquillo
che me le ricordo
e qualche volta me le segno

perché so' un muro
e pure se t'ascolto fondamentalmente
so' sicuro
che la tua vita è appesa a un filo
e io c'ho le forbici ...

25.7.08

wish...

Foto by Caterpillar1

...ci sono foto che potrebbero raccontare...
Immersi in una luce quieta e calda, poi, è possibile che si catturi un' immagine che evochi un momento preciso ed esprima un desiderio (uno di quelli che ci sorprende perchè mai e poi mai avremmo pensato di esprimerlo)...

Ma non ho voglia di raccontar storie noiose ... mi affido alla musica che ascoltavo in quell'istante.



So, so you think you can tell Heaven from Hell,

blue skies from pain.
Can you tell a green field from a cold steel rail? A smile from a veil?
Do you think you can tell?

And did they get you trade your heroes for ghosts?
Hot ashes for trees? Hot air for a cool breeze?
COLD COMFORT FOR CHANGE? And did you exchange 
a walk on part in the war for a lead role in a cage?

HOW I WISH, HOW I WISH YOU WERE HERE.
We're just two lost souls swimming in a fish bowl,
year after year, 
running over the same old ground.  What have we found?
The same old fears,
wish you were here.

a chi mi chiede di raccontare (e che, un giorno chissà, potrebbe trovare orecchi per ascoltare...)

23.7.08

...tornata?

Ch-ch-ch-ch-Changes
...
...si parte per assecondare ritmicamente un cambiamento...
è così: si parte per non tornare


Strange fascination, fascinating me
Changes are taking the pace
I'm going through


Ch-ch-ch-ch-Changes

(Turn and face the stranger)

Ch-ch-ch-ch-Changes


22.7.08

..tornata

Foto by Caterpillar1

13.7.08

NEW SHOES

Foto by caterpillar1

...caro diario,
sono felice solo in viaggio fra l'isola che ho appena lasciato e quella che devo raggiungere...diceva Moretti.

Destinazione Salento.


                                                       

And I thought hello new shoes,
Bye bye them blues.

8.7.08

sono come sono



...non posso esternare i pensieri strani
non posso detestare liberamente...





...giuravo che avrei fatto il portiere
era l'unico a differenziarsi
pensavo che non fosse della squadra
era vestito meglio e stava fermo...



la condizione in cui mi trovo e' proprio fuori dal la condizione in cui mi trovo e' proprio fuori dal tempo la condizione in cui mi trovo è proprio fuori dal tempo

VETRI BLU


23 piccole sculture realizzate da Egidio Costantini (maestro vetraio e non solo) tratte dai disegni di Picasso
A vederle così potrebbero non dire nulla, ma io le ho viste nella stanza di Peggy esposte su una serie di mensole trasparenti in una finestra che s'affacciava sul Canal Grande.
Se ne stavano sospese a mezz'aria (pareva quasi che levitassero) bagnandoti a sorpresa di luce (blu)...

Bizzarre, fragili, trasparenti, leggere e blu: così sono le cose che contano (almeno per me).

Info: potete ammirarle al Guggenheim di Venezia

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