13.10.08

Internazionale mon amour...

...come si fa a non amare Internazionale???
Questa "scatola delle meraviglie" mi permette di viaggiare anche quando sono costretta a casa (mi sento un po' Salgari ;)). 
BuonaLettura&BuonSviaggio!

La globalizzazione in una scatola
Seguire il viaggio di un container, disegnare mappe che presentano un nuovo punto di vista. Ethan Zuckerman cerca nuovi modi per osservare il mondo.


Le navi portacontainer mi affascinano. Sono la mia metafora preferita della globalizzazione. Quando vado in una città portuale, spesso chiedo ai miei amici di accompagnarmi a vedere le gru che caricano e scaricano le pile di container rossi, blu e grigi. Ma loro non sempre sono felici di stare in macchina a guardare il commercio globale attraverso una recinzione di metallo.
È per questo che mi entusiasma molto il progetto The box: la Bbc, in collaborazione con la compagnia di trasporti Nyk, permetterà di seguire su internet il tragitto di un container per un anno intero. Il container ha il logo della Bbc e un trasmettitore gps, ma per il resto sarà usato esattamente come qualunque altro container in viaggio da un porto all'altro.
L'idea si ispira al meraviglioso libro di Marc Levinson, The box. La scatola che ha cambiato il mondo (Egea 2007), ma ricorda anche il romanzo di William Gibson Guerreros (Mondadori 2008), oppure Box boats di Brian Cudahy.
Uno degli obiettivi della Bbc è mostrare la complessità della rete di comunicazione del pianeta. Se potessimo seguire gli spostamenti di tutti i container del mondo potremmo capire, per esempio, quali paesi hanno instaurato dei legami forti.
Trovare delle mappe che mostrano i movimenti dei container, però, è molto difficile.
Forse perché per realizzarle ci sarebbe bisogno della collaborazione tra decine di aziende e centinaia di autorità portuali, o forse perché queste mappe potrebbero rivelare i punti deboli della rete globale del commercio.
Spostarsi da New York a Londra
Gran parte delle cartine che ho trovato si basano sul colore, altre invece sono più interessanti: in quelle di Worldmapper, per esempio, la dimensione dei paesi cambia rispetto al dato rappresentato.
Ce n'è una che mostra da dove partono tutti i passeggeri (1,6 miliardi) che viaggiano in aereo ogni anno, ma non dice dove sono diretti: raffigura il fenomeno su base nazionale e non spiega il legame tra i vari paesi.
C'è una mappa particolarmente interessante della Princeton university che mostra le rotte delle navi a vapore all'inizio del novecento. Per me queste sono delle "mappe infrastrutturali" o "mappe potenziali": ci mostrano dove esistono dei collegamenti potenziali, ma non dicono quanto spesso vengano usati.
Quante navi a vapore hanno viaggiato da New York a Pernambuco, in Brasile, e quante da New York a Liverpool? Quali collegamenti erano vitali per il commercio internazionale e quali esistevano semplicemente per permettere alle navi di rifornirsi?
Cercando delle mappe sui flussi reali tra i paesi ho trovato alcuni esempi interessanti: TeleGeography ha una cartina che raffigura i flussi di telecomunicazione tra i paesi. I collegamenti sono misurati in milioni di minuti di traffico telefonico su base annuale. Osservando la mappa si nota immediatamente che c'è un enorme traffico telefonico tra Turchia e Germania (dove vivono moltissimi immigrati turchi), mentre tra la Turchia e il resto degli stati europei è molto più basso. Questo permette di capire rapidamente qualcosa di più preciso sulle relazioni tra le varie aree del pianeta.
Un altro esempio viene dal Princeton's international network archive e riguarda un affascinante insieme di mappe che raffigurano i flussi del commercio di armi, di tabacco e di alcuni tipi di "beni culturali".
La mia preferita è una mappa interattiva che mostra la distanza tra i paesi, non in termini geografici, ma considerando il tempo necessario per spostarsi da un luogo all'altro. Come ogni viaggiatore sa bene, è più semplice e veloce spostarsi da New York a Londra che da New York a Camden, nel Maine. Il tentativo è quello di ridisegnare il mondo pensando alla facilità con cui si è in grado di spostarsi da un luogo all'altro o alle difficoltà che si incontrano.
Ogni suggerimento relativo alle mappe sulla globalizzazione che non sono ancora riuscito a trovare, specialmente quelle che mettono a confronto i flussi potenziali e i flussi reali, è più che benvenuto.

ETHAN ZUCKERMAN lavora al Berkman center for internet and society. Nel 2004 ha fondato il sito Global Voices insieme a Rebecca MacKinnon. Questo articolo è uscito sul suo blog con il titolo Mapping a connected world.

1 commento:

Daniele Passerini ha detto...

Che post! Bello. Bello. Bello. Bello.

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